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Pretty Vacant Zine (ROCK 'N' ROLL, PUNK, CINEMA, LIFESTYLE)

PRETTY VACANT ZINE (ROCK 'N' ROLL, PUNK, CINEMA, LIFESTYLE)

Parliamo di "Trainspotting 2"

 

E' di pochi giorni fa la notizia che Robert Carlyle alias Francis "Franco" Begbie sarebbe pronto ad indossare nuovamente i panni del più folle e rissoso sociopatico mai visto sullo schermo, per una serie Tv incentrata sul suo personaggio e chiamata "The Blade Artist", tratta da un libro di Irvine Welsh.

Per chi, come me, è rimasto affezionato ai quattro personaggi di Trainspotting questa non può che essere una bella notizia ed un invito ad analizzare un film di cui si è parlato forse troppo poco, e che avrebbe meritato ben altre attenzioni.

Parliamo di "Trainspotting 2".

Uscito a febbraio del 2017 tra la diffidenza dei vecchi fans del primo film e la sostanziale indifferenza delle nuove generazioni (almeno in Italia), è stato poi bollato da troppi cinefili come un "film di cui nessuno aveva bisogno".

Non sono d'accordo.

Essere all'altezza di un precedente che è diventato un classico nel giro di pochissimo era sicuramente un'impresa ardua, ma Danny Boyle, ripescando dai due romanzi di Irvine Welsh ("Trainspotting" e "Porno") riesce a confezionare una pellicola godibilissima, oltre che a darci prova di virtuosismo in una regia che è sempre più rock n' roll, tra freeze frame, montaggio anfetaminico, angolature impossibili e colpi di genio.

La colonna sonora è, come si richiedeva ad un appuntamento del genere, fantastica. Si alternano, sparati a tutto volume, Iggy Pop remixato dai Prodigy, i Queen, Blondie, gli immancabili Underworld, i Clash, i Run Dmc e diverse band alternative e post-punk. E la trama?

E' questo il punto. La trama. Se il primo scriveva non un capitolo qualsiasi, ma "il capitolo" nella storia dei drug-movies, qui siamo davanti a qualcosa di diverso. Per certi versi ancora più inquietante. Non c'è più il "no future" del primo film, con ventenni che corrono pazzi e strafatti per le strade di Edimburgo, ma ciò che vediamo sono degli ultraquarantenni per cui, purtroppo, il futuro è arrivato. E non è bello. Si corre ancora per le strade di Edimburgo ma non si ha più fiato, e ci si trascina tra progetti fallimentari, bocconi amari da ingoiare, rimorsi, nostalgie, ricordi e pericolose vecchie tentazioni che si riaffacciano.

C'è chi ha detto che nel primo film ci si faceva di eroina, mentre qui i protagonisti si fanno di nostalgia. Questa cosa è stata detta per sminuire il film, e si è colpevolmente sottovalutata la portata di un'operazione del genere. Per gli ultraquarantenni la vera droga è spesso la nostalgia. Altrimenti come si spiegherebbe il successo dei social?

Se il primo film attraverso le storie di questi tossicodipendenti metteva alla berlina le contraddizioni della "non vita" della piccola borghesia inquadrata che sceglieva, il lavoro, la famiglia, il maxitelevisore del c....Per ritrovarsi poi disperati, o peggio ancora, felici, questo non è da meno. Anzi, il messaggio è ancora più estremo. Mark Renton ha provato ad inserirsi in società, ricordate quel "diventerò esattamente come voi!" alla fine del primo film? Bene. Il suo viaggio di redenzione lo ha riportato a Edimburgo. Con gli stessi amici di prima.

A recitare un nuovo, geniale, monologo:

"Scegliete la vita" era un ben intenzionato slogan di una campagna antidroga degli anni ’80. E noi ci aggiungevamo altre cose. Magari, dicevo per esempio scegli biancheria intima firmata, nella vana speranza di dare una botta di linfa vitale a una relazione defunta. Scegli le borse, scegli le scarpe con i tacchi, cachemire e la seta, così sentirai quello che spacciano per felicità. Scegli un iPhone fatto in Cina da una donna che si è buttata dalla finestra, e mettilo nella tasca della giacca, fresca di una fabbrica di schiavi del sud-est asiatico. Scegli Facebook, Twitter, Snapchat, Instagram e mille altri modi per vomitare la tua bile contro persone mai incontrate. Scegli di aggiornare il tuo profilo, di al mondo cos’hai mangiato a colazione e spera che a qualcuno da qualche parte freghi qualcosa. Scegli di cercare vecchie fiamme, augurandoti caldamente di non essere inguardabile come loro. Scegli di scrivere un live blog dalla prima sega fino all’ultimo respiro, l’interazione umana ridotta a niente più che dati. Scegli 10 cose sconosciute sulle celebrità che hanno fatto la plastica. Scegli di strepitare sull’aborto, scegli battute sullo stupro, di sputtanare, il porno per vendetta e un’ondata infinita di deprimente misoginia. Scegli che l’11 settembre non è mai successo e semmai che sono stati gli ebrei, scegli un contratto a zero ore, un viaggio casa lavoro di due ore, e scegli lo stesso per i tuoi figli ma peggio, e magari di a te stesso che era meglio se non nascevano. E poi sdraiati, e soffoca il dolore con una dose sconosciuta di una droga sconosciuta fatta in una qualche fottuta cucina. Scegli le speranze non realizzate, desiderando di aver agito diversamente. Scegli di non imparare mai dai tuoi errori. Scegli di osservare la storia che si ripete. Scegli di riconciliarti lentamente con quello che puoi ottenere, invece di quello che hai sempre sperato. Accontentati di avere meno e fai buon viso a cattiva sorte. Scegli la delusione, scegli di perdere le persone care e quando spariscono dalla vista un pezzo di te muore con loro, finché non vedrai che un giorno, nel futuro, una per volta saranno sparite tutte e di te non rimarrà niente né di vivo né di morto. Scegli il futuro. Scegli la vita!"

 

 

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